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L’opera risale al 1917, realizzata con acquerello e matita nera su carta.
Carica di energia inquieta, la modella di Schiele sembra guardare negli occhi chi osserva il quadro, con uno sguardo impregnato di sensualità come il suo atteggiamento. I lineamenti scabri, le mani angosciosamente contratte, il collo contorto: tutto concorre a rendere angosciante questo quadro dalla struttura mirabilmente compatta, che esprime con nuda brutalità i sentimenti umani.
Schiele dipinse tuttavia nella sua breve carriera molte opere, spesso segnate da un’esplicita carica sessuale, al punto che, accusato di essere autore di quadri osceni, conobbe perfino il carcere.
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