Quando il padre accusa il figlio: vicinanza, incomprensione e autonomia

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bambino accusato intAccade, a volte, che i padri semplifichino i sentimenti, e la visione del mondo, dei propri figli.
Alcuni padri, ad esempio, sentono di aver dato molto, soprattutto sotto l’aspetto materiale, facendo in modo da rendere liberi i propri figli, mentre loro sono dovuti rimanere schiavi del lavoro.
In questi casi, il padre non chiede che gli venga riconosciuta gratitudine, ma bensì vicinanza ed intimità. E questa richiesta riguarda sia aspetti “fisici” (il figlio dovrebbe tenere compagnia al padre, fare delle cose assieme a lui, e non farlo sentire mai solo), sia aspetti di “interessi” (avere le medesime passioni, o praticare le stesse attività).
Il fatto però che il figlio potrebbe aver sviluppato una propria personalità, fatta di gusti e desideri peculiari, porta il padre a definirlo come una persona “ingrata” che non ha alcun senso della famiglia.

In questo contesto, alla presenza di un figlio che si è evoluto in un modo diverso dal padre, il vissuto del genitore è quello di essere alla presenza di un individuo che svaluta profondamente la famiglia, sia nel suo insieme, sia nei suoi singoli componenti.
E’ un figlio distante che mette distanza.
Viene, in tale prospettiva, completamente negata la possibilità di pensare, di comprende e di scoprire chi è veramente il figlio. Curiosità che è inibita, in quel padre che ha come aspettativa la crescita di un figlio “fotocopia”, e non lo sviluppo di un individuo autonomo, capace di discernimento.

Il padre sente che il figlio, in modo incomprensibile, se non addirittura cinico, non si occupa di lui anzi si disinteressa, mentre si prodiga per i suoi amici e compagni, anche con slanci e passione evidenti.

Anche qui però, il padre, chiuso nel suo sistema di pensiero, non si pone la questione sul perché il figlio abbia tale atteggiamento, ma resta arroccato nella sua ottica totalmente centrata sui propri bisogni. Diviene quindi un padre che si aspetta, quasi in modo dogmatico, che il figlio si sdebiti, senza prendere minimamente in considerazione le ragioni dell’altro, e senza un minimo di interesse per i vissuti personali.

Per sintetizzare, possiamo dire che il padre, il quale vede tradita la propria aspettativa riguardo gli atteggiamenti del figlio, finisce per percepirlo, non come altro da sé, ma come un individuo freddo, estraneo e completamente disinteressato.
Il padre, in questa “spiegazione unilaterale”, si assolve con formula piena, tramite l’assenza di riflessione su se stesso, e finisce per imputare il mal funzionamento del rapporto ad un difetto di comportamento (e di pensiero) del figlio.

Unico rimprovero, paradossale, di cui il genitore si accusa è quello di essere stato eccessivamente buono, e generoso, con il figlio. Avendo, per lui, sacrificato, la sua stessa libertà.

Ciò che, dolorosamente, il figlio avverte, è che in questa relazione, con un padre totalmente inconsapevole della complessità emotiva dell’altro, non vi è possibilità di rappacificazione.
Dato che entrambi sono innocenti, ma nessuno dei due riconosce all’altro questa specifica dimensione.

Andare oltre le colpe, accogliere le proprie (come le altrui) ragioni, creando la possibilità di un riconoscimento reciproco, significherebbe la fine di un conflitto, che se anche non apertamente espresso, in uno situazione di mancato riconoscimento è comunque sempre presente.

È il genitore, a seguito del proprio ruolo, che deve uscire da una visione centrata sul proprio essere, e sui sacrifici fatti per il figlio. Prendendo in tal modo atto che ogni suo gesto di accadimento, verso il bambino, non deve generare un ricambio in termini di intimità, ma bensì deve strutturare una personalità autonoma, capace di entrare liberamente in relazione con il mondo.

Francesco Urbani
www.francescourbani.it

Questo articolo parte da una riflessione sui capoversi 2 e 3 di “Lettera al Padre” di Franz Kafka,
qui l’articolo precedente sul 1 capoverso e qui l’articolo sui capoversi 4-5

Le immagini dell’articolo sono tratte da “Pinocchio” di Frezzato

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