Un romanzo che è soprattutto una sfida, su molteplici livelli. Da un lato infatti la richiesta che viene fatta al lettore, è quella di un impegno costante in termini di tempo e affettivi.
In termini di tempo, perché ne serve non poco per affrontare un romanzo lungo e dalla trama complessa.
In termini affettivi, perché mai nessun autore prima aveva raccontato il “mondo nazista” dall’interno, nel senso dalla parte dei carnefici, e dando voce ad un gerarca che non si pente di nulla. Non si pente di nessuna delle tante malefatte.
Dall’altra l’autore da prova di grande maestria, per l’alta qualità tecnica della scrittura e per il lavoro di ricerca. Inoltre ha la capacità di portarci nell’abisso della follia umana, per raggiungere quel mistero insondabile che è il male assoluto.
Francesco Urbani
www.francescourbani.it
urbani@casadinchiostro.it
Trama
Nato in Alsazia da padre tedesco e madre francese, Maximilien Aue dirige sotto falso nome una fabbrica di merletti nel nord della Francia. Svolge bene il suo lavoro, è un uomo preciso ed efficiente. Preciso ed efficiente, del resto, lo era stato anche negli anni del nazismo, quando fra il 1937 e il 1945, aveva fatto carriera nelle SS in Germania. Pur essendo un nazionalsocialista convinto, il giovane e brillante giurista era entrato per caso nel corpo, punta di diamante del Reich hitleriano: fermato dalla polizia dopo un incontro omosessuale, aveva accettato di arruolarsi per evitare la denuncia, grazie anche all’intercessione di Thomas Hauser, un giovane ufficiale che in seguito sarà sempre al suo fianco nei momenti decisivi.
Nel 1941 Max è sul fronte orientale, dove nell’ambito delle Einsatzgruppen dà il suo contributo al genocidio di ebrei, zingari e comunisti. Trasferito nel Caucaso e poi nella Stalingrado accerchiata dall’Armata rossa, sopravvive miracolosamente a una grave ferita alla testa. Durante la convalescenza ristabilisce per la prima volta dopo molti anni i contatti con la madre che vive in Costa Azzurra con il secondo marito, un uomo d’affari francese. A lei attribuisce, con odio feroce, sia la scomparsa del padre, sia il distacco da Una, la sorella gemella, alla quale sin dall’infanzia è legato da un mai risolto rapporto incestuoso. I fatti sanguinosi legati a questo soggiorno in Costa Azzurra rimangono anche per lui avvolti in una fitta nebbia.
Dopo il rientro in Germania, lavora a stretto contatto con Himmler, con Speer, con Eichmann, con tutta la gerarchia nazionalsocialista, cercando di innalzare la produttività dei detenuti nei campi di concentramento. Per la Germania tuttavia, la guerra ormai è persa, la Wehrmacht arretra su tutti i fronti: nel corso di una licenza in Pomerania nella villa della sorella, Max resta intrappolato dietro le linee nemiche. Thomas lo salva anche in questa occasione e insieme raggiungono la capitale del Reich, devastata dai bombardamenti alleati. Qui, al crepuscolo del nazismo, gli viene in aiuto il suo bilinguismo: assumendo l’identità di un francese deportato in Germania, riesce a fuggire.
Grande affresco epico e tragico, non romanzo storico, ma storia assoluta in cui sembrano condensarsi i temi di tutta la letteratura occidentale, dall’Orestea di Eschilo a Vita e destino di Vassilij Grossman, Le Benevole ci fa rivivere gli orrori della Seconda guerra mondiale dal punto di vista terribile e ripugnante dei carnefici. Trascinato dalla corrente della Storia e inseguito da fantasmi che, come le furie «benevole» dei Greci, le Eumenidi, cercano vendetta, Maximilien Aue è parte di noi, la parte più nera. E forse l’impresa e lo scandalo di questo grande romanzo, come ha scritto lo storico Pierre Nora, sono proprio quelli di «ricondurre all’umano l’inumano totale».
L’autore
Jonathan Littell è nato a New York nel 1967. Presso Einaudi ha pubblicato Le Benevole (2007), che ha vinto il Prix Goncourt e il Grand Prix du Roman de l’Académie Française, Il secco e l’umido. Una breve incursione in territorio fascista (2009) e Cecenia, anno III (2010). Da Nottetempo sono usciti la raccolta di racconti Studi (2009) e Racconto su niente (2010). Nel 2012 Einaudi ha pubblicato Taccuino siriano. 16 gennaio-2 febbraio 2012 (Passaggi Einaudi), diario delle due settimane e mezza trascorse a Homs, nel cuore dei quartieri che si oppongono al regime siriano; nel 2014, sempre per Einaudi, è uscito Trittico. Tre studi da Francis Bacon.
Scheda tecnica dell’editore Einaudi
www.einaudi.it
http://www.einaudi.it/libro/scheda/(isbn)/978880618731/