Radio Kafka Urbani Vista
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Fa caldo nella mansarda in Via dell’Ingenuità. Il sole batte sul tetto e Benedetta non vuole accendere l’aria condizionata. È un vecchio impianto che è stato lasciato dalla proprietaria, impossibile capire da quanti anni se ne stia lì. Quanta polvere potrebbe alzare se fosse acceso. Sempre che si accenda ancora.
Poi è che Benedetta non ha più un soldo in tasca, e meglio evitare consumi inutili.
Sopporterà il caldo.
Decide di girare un po’ in rete. Sconfiggere più che la noia, l’apatia di un agosto che non ha senso quest’anno.
Tra qualche giorno tornerà a trovare la sua famiglia, ma non ne ha troppa voglia da quando l’anno scorso la mamma è morta.
Passerà le vacanze ritrovando gli amici, e andrà al mare. Detta così dovrebbe essere felice. Eppure non lo è, non che sia triste, è apatica.
Sarà per la madre, sarà che quando esce e a volte anche quando sta a casa da sola beve troppo vino, sarà che in città non c’è più nessuno. È apatica.

Nelle foto che la gente mette sui social sono tutti sorridenti, questa per Benedetta non è una novità, eppure come sempre prova fastidio. Si chiede quante persone non sono veramente felici, quante ce ne siano che come lei, questa estate non la stanno proprio sopportando.
Ci sono quelli che stanno al mare e ci stanno quelli che stanno in montagna. Mostrando spiagge e paesaggi dai colori bellissimi.
Eppure manca il suono, mancano i rumori.
Lì per lì Benedetta non se ne stupisce, non ha certo mai pensato che da una foto possa uscire qualche suono, ma più le guarda più capisce che non è soltanto quello. Manca qualcosa, anzi qualcuno.
In tutte le foto ciò che torna non sono i sorrisi, ma il fatto che non ci sia nessuno.
A volte a mancare non è neanche chi è dietro la foto, perché sono selfie. Mani allungate e panorami dove gli altri restano tutti estranei.
E’ la solitudine che torna costantemente.
Benedetta si chiede se sia veramente così, o se quel pensiero non sia altro che la sua apatia che se ne va in giro. Depositandosi laddove i suoi occhi si fermano.
Aspetta.
Si toglie la maglietta, restando con un top neanche troppo bello e gli slip. Mette il cellulare sul tavolino e si fa un autoscatto seduta così.
Ha un bel corpo?
Non si sa, può solo aspettare di vedere quanti like prenderà.
Corpo, tra i tanti corpi che, come queste parole, non sono altro che in vendita per i social dei nuovi capitalismi.
Apatici a una finestra senza panorama.

Francesco Urbani
Psicologo-Psicoterapeuta-Supervisore
urbani@casadinchiostro.it
www.francescourbani.it
www.casadinchiostro.it

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