Il Vero Sé è un nucleo che abita in noi e da cui si generano i nostri gesti spontanei e i nostri autentici pensieri. Pensieri che sono in dialogo con il mondo e con gli altri, ma che non sono mai il risultato della compiacenza. Sono, infatti, pensieri che non nascono per far contenti gli altri o per apparire belli ai loro occhi.
Quando i nostri gesti sono veri, ed esprimono noi stessi, la sensazione è quella di essere autentici, ricchi di emozioni e assolutamente reali. Cosa che non avviene quando il nostro Sé è falso, perché in quel caso ci sentiamo demotivati e senza una spinta creativa.
Il Vero Sé è sempre l’inizio della vita e passa attraverso l’incontro con persone che sappiano valorizzarlo e riconoscerlo, ovvero legami che non lo rifiutano o lo negano.
Perché se, in un momento di fragilità, si sente che le persone significative della propria vita, ci allontanano se si esprime se stessi, è probabile che si tenda a manifestare all’altro solo un falso Sé compiacente.
Questo purtroppo a volte è un meccanismo di difesa doloroso che però permette di non essere abbandonati e di non sentirsi ulteriormente soli.
Bisogna sempre ricordare che il Vero Sé emerge dal dialogo e dall’armonia delle nostre parti, e dal fatto che le sensazioni e le emozioni abbiano la possibilità di essere “cittadini” del nostro universo, personale e relazionale.
E’ l’esperienza del vivere che aumenta la creatività e che a sua volta ne è arricchita di conseguenza.
La strada verso l’autonomia, che è autentico contatto con l’altro, è allora la via che deve essere perseguita, mentre vanno evitate quelle relazioni che invece cercano di castrare l’immaginazione, le risorse, e le parti di Sé che considerano scomode (per loro!).
Nel Vero Sé si costituisce, quindi, una membrana sottile, evidente anche se non rigida, tra esterno e interno, e quindi non c’è confusione tra quello che è nostro e quello che è dell’altro. Tutto questo sia in termini di capacità, interessi e creatività, sia in termini di responsabilità e limiti.
Il Vero Sé è, in questo senso, sempre complessità e ricchezza, quindi non può esistere dove veniamo spinti ad immiserirci e impoverirci (affettivamente e relazionalmente).
Anzi è la capacità dire agire autonomamente, criticamente, creativamente, e autenticamente agli eventi, proprio manifestando le proprie emozioni, sia negative sia positive, senza sentirsi castrati o giudicati.
In questo senso ci si sente capaci di stare al mondo e si affronteranno con più forza le avversità della vita.
Nel Vero Sé, e tramite i legami che sanno rafforzarlo e non indebolirlo, vi è un sistematico aumento del senso di realtà, e c’è anche un incremento della capacità di affrontare sempre meglio le avversità, e di esprimere soluzioni creative nei vari accadimenti della vita.
Questo, però diventa possibile anche grazie alla presenza di un ambiente che sappia accettare le persone nella loro globalità e in tutte le loro caratteristiche: intellettuali, emotive e umane.
Francesco Urbani
urbani@casadinchiostro.it
www.francescourbani.it
Immagine tratta dal film "Noi siamo infinito" di S. Chbosky (2012)