Il Silenzio come arte. Il Silenzio e la sua arte.
Questo strano evento che è “intervallo”, ma anche “cornice” e “contenitore”.
E’ dal Silenzio che il fenomeno si genera, e ad esso ritorna.
Ma il Silenzio è anche colui che separa. Un prima e un dopo.
Il Silenzio come negazione. Qualcosa che “non è”, qualcosa che “non c’è”. Il Silenzio è anche “quel che resta”, quel che riconduce all’inizio.
Il Silenzio come “prima”.
Da sempre esiste, eppure è in continuo movimento e mutamento.
Trasformazioni che avvengono in Silenzio e nel Silenzio.
Istanti e accadimenti silenziosi.
Non si può dire, perché non si farebbe altro che creare ulteriori “intervalli” e “cornici”.
Il Silenzio come doppio, come colui che “contiene” (il tutto), ma che anche “divide”.
Tutto è fatto di Silenzio, e dal Silenzio.
Difficile comprenderlo, e ancor meno usarlo, ma resta comunque ovunque.
La capacità della parola di differenziare, spiegare, rendere nostro ciò che intendiamo affermare, è reso possibile dal Silenzio.
Si può essere “con” e si può essere “senza”. Ma tutto il resto è Silenzio.