C’era una volta un uomo celibe. Un mattino d’inverno, osservando un ghiacciolo che sporgeva dalla gronda, pensò: “Come sarei felice si mi toccasse una sposa così sottile e bella!” E senza accorgersene disse a voce alta:
– Voglio avere una moglie così a tutti i costi.
Si fece sera e qualcuno bussò energicamente alla porta. L’uomo chiese chi fosse e gli fu risposto:
– Sono la fanciulla-ghiacciolo di stamattina, signore!
L’uomo aprì la porta:
– Bene, bene, entra, per cosa sei venuta?
La fanciulla rispose:
– Avete detto che desideravate una sposa, sono venuta per quello. Non vi piaccio?
– No, no, mi piaci! Accomodati, – e così dicendo l’uomo la fece entrare dentro casa e cominciò la loro vita come marito e moglie.
La sposa di ghiaccio detestava i bagni pubblici e per molti giorni non vi si recò. L’uomo pregò dunque la vicina di accompagnarvi la sua sposa. La vicina costrinse la fanciulla riluttante ad entrare nel bagno. Per un po’ non si udì alcun rumore e, giacché le sembrò davvero strano, la donna aprì l’uscio e guardò, ma dentro non c’era più nessuno: nella vasca galleggiavano un pettine da acconciatura e una forcina.
Francesco Urbani
Psicologo-Psicoterapeuta-Supervisore
urbani@casadinchiostro.it
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Tratto da "Fiabe Giapponesi" edizioni Einaudi
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