L’amore nasce sempre da una separazione.
L’amore nasce da una distanza, e da una differenza. Uno spazio di diversità tra due persone.
Ogni persona, infatti, è sempre una singolarità ineludibile dal quale si deve necessariamente partire.
Si è in due, e conseguentemente sono due i mondi che si incontrano e due i modi di vedere il mondo. E’ in questa differenza che avviene l’incontro, il quale è sempre un evento da cui può iniziare l’introduzione dell’amore.
Qui nasce anche la possibilità di cambiare la visione del mondo, che non avviene più da parte di un soggetto, ma di una persona che ne ha incontrata un’altra, che si è aperta a lei e che ha accettato il mistero dell’incontro.
L’amore ovviamente non si esaurisce in questo incontro, altrimenti sarebbe soltanto una “fusione”. Questa è un’idea affascinante e romantica, ma va respinta come un pericoloso “canto delle Sirene”. L’amore è infatti anche costruzione. E quello che diviene importante non è la magia dell’incontro, ma il miracolo della durata, il quale è il vero elemento che lo porta a compimento.
Diceva Alain Badiou che “L’amore è un’avventura ostinata”, perché l’amore autentico è quello che affronta, dialoga e cerca di risolvere, gli ostacoli che inevitabilmente ci sono nello stare nel mondo, nello spazio e nel tempo.
Naturalmente per “amore in costruzione” non possiamo limitarci al pensare che la coppia si esaurisca nell’incontro e nell’avere figli. Non si deve ridurre a questo. Ma quello che è veramente fondamentale è come l’amore sappia creativamente trasformarsi nel proseguire dell’esistenza.
L’amore è il naturale desiderio di una durata non conosciuta, quindi ipoteticamente interminabile.
L’amore è un continuo reinventarsi, rinnovarsi, trasformarsi.
L’amore è la capacità di contenere e attuare il cambiamento nel “Noi” e non solo nell’Uno.
Questo continuo trasformarsi e “essere in cambiamento” non deve ovviamente mai scadere nell’idea che i legami debbano mantenersi “sempre e a tutti i costi”. Tutt’altro!
Né deve essere pensato come semplice realizzazione del desiderio sessuale, il quale è aspetto importante ma non centrale.
L’amore è relazione con tutti gli aspetti dell’essere, corpo e anima, quindi implica sempre un ”abbandonarsi”, è un fare in modo che l’altro “si abbandoni”.
E’ uno spogliarsi in tutti i sensi, rinunciando ad ogni pudore, non soltanto fisico.
L’amore racchiude tutto, e lo completa. Avvolge il desiderio e crea per esso un nuovo senso più profondo.
Regala eternità alle parole.
L’amore protegge i corpi nel desiderio, nella tenerezza e nella lontananza.
L’amore è costruzione continua. Possibilità di reinventarsi, e quindi non può essere mai illusione.
Francesco Urbani
urbani@casadinchiostro.it
www.francescourbani.it
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Immagine tratta da "Amore e altri rimedi" di E. Zwick - 2010
Grazie Dottore…
Questo articolo arriva direttamente al cuore, distrugge la corazza dell’illusione e da’ speranza.
Per paura ci si nasconde dietro alla parola Amore, senza viverne pienamente il suo significato e le potenzialità di questo nobile sentimento…spesso si va avanti, perchè si è iniziato un cammino e non si ha il coraggio di cambiare strada…nulla di più e ci si ritrova presto a non conoscere più il potente dono dell’Amore, a non vivere più il NOI.
Bisogna trovare e ri-confermare questo nobile sentimento che ci dà la vita…non temere i cambiamenti e andare avanti
Andare verso l’amore è una profonda trasformazione, di noi stessi e del mondo intorno a noi, è confronto, è crescita…è un meraviglioso viaggio dentro e fuori di NOI.
Con Gratitudine
Emanuela