Come può l’amore illuminarci? Nel senso di darci luce.
Renderci splendenti, risaltare le nostre caratteristiche amplificandole.
Nel contempo non scottarci, come il sole caldo dell’estate.
Non modificarci a suo desiderio o bisogno, ma valorizzarci della nostra unicità.
Non bruciarci, creando in noi il bisogno di proteggerci o nasconderci.
Non metterci mai in ombra.
Illuminarci di una luce che riscalda e che non metta paura.
L’amore inevitabilmente gioca con il fuoco, perché è fatto anche di fuoco.
Soprattutto di fuoco.
La passione avvolge. Stringe come un abbraccio. Rischia di schiacciarci, mentre dovrebbe accogliere come un grembo.
Sono attimi. Soglie. Equilibri e armonie che si possono perdere di vista in un solo istante.
Quel che per noi è immensamente giusto, per l’altro non lo è.
E dalla luce si rischia di passare, non al buio, ma all’abbagliamento.
Non vogliamo che un muro si erga tra di noi. Un muro involontario fatto di recriminazioni e parole non dette. Il suono di questo illuminarci reciproco non deve mai diventare un canto delle sirene, dove abitudine, rassicurazione facile e anonimi giochi di potere, possano prendere il sopravvento.
Non vogliamo cercare la perfezione, ma solo la meraviglia dell’incontro.
Vogliamo sentire le pareti sciogliersi e la pelle sfiorarsi.
Quel punto esatto di vicinanza e distanza dove la luce illumina e scalda.
Dove tu mi dirai chi sei e io saprò chi sono.
La perfezione non è nel trovare il “divino”, questo la poetessa ce lo dice espressamente, ma saper evitare la molestia.
Essere e farsi amore, semplicemente.
E questo, a volte, è davvero difficile.
Francesco Urbani
Psicologo-Psicoterapeuta-Supervisore
Cerchi nella notte – Il libro
urbani@casadinchiostro.it
www.francescourbani.it
www.casadinchiostro.it
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“Accarezzami, amore
ma come il sole
che tocca la dolce fronte della luna.
Non venirmi a molestare anche tu
con quelle sciocche ricerche
sulle tracce del divino.
Dio arriverà all’alba
se io sarò tra le tue braccia.”
Alda Merini – “Accarezzami”In copertina una foto di Alda Merini