Abbiamo senza ombra di dubbio un obbligo morale nell’essere critici, e con questo non intendo l’avere uno sterile atteggiamento di opposizione. Ma bensì avere la capacità di individuare il “nocciolo” del problema. Ovvero quale sia il “reale” e significativo evento che rappresenta un aspetto problematico.
In tal senso bisogna necessariamente partire da un elemento di scomodità, quello per cui ogni posizione racchiude sempre un “nucleo di verità” che ha il diritto (e quindi ci obbliga) ad essere preso in considerazione.
Questo aspetto è altamente scomodo perché ci coinvolge in qualsiasi polo delle discussione. Portandoci, almeno per una parte, ad “accettare” qualsiasi posizione, non per essere legittimata, ma bensì per comprenderne quale aspetto di “verità” ci stia raccontando.
Tutto questo comporta, inevitabilmente, una sorta di “empatia intellettuale” nei confronti, non dell’altro, ma delle posizioni che noi tendiamo a non comprendere.
Aspetto che non va mai confuso, neanche a dirlo, con un “giustificazionismo” a 360 gradi.
L’altro aspetto di questa prospettiva si basa su quanto noi riusciamo a cogliere il vero punto critico. Perché dobbiamo sempre pensare che vi è un “forte rumore” che si confonde con gli aspetti fondamentali, non riuscendo più a farci cogliere il nucleo della questione.
Non è una “nebbia” quella che ci confonde, questa sarebbe un elemento che non ci permette una buona visuale, ma saremmo coscienti che non vediamo bene.
La questione del “rumore” invece risiede nel fatto che non è facilmente distinguibile dai reali suoni in questione.
Dobbiamo sempre chiederci: “Sto parlando della nota stonata di questa sinfonia, o mi sono perso dietro un fruscio che è semplicemente legato all’acustica dell’impianto?”.
Perché il rischio è quello di perdersi, in ogni analisi della questione, dietro ad un semplice aspetto periferico e non vedere l’aspetto centrale. Cosa si può fare, ma solo se si è consapevoli di cosa stiamo analizzando. Dando a esso la giusta importanza.
Francesco Urbani
Psicologo-Psicoterapeuta-Supervisore
Cerchi nella notte – Il libro
urbani@casadinchiostro.it
www.francescourbani.it
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Immagine tratta da "Cena tra Amici", diretto da Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, 2012