L’uomo incontra la sua siccità quando:
Indebolisce le proprie virtù,
Quando parla per vanagloria
E cerca più l’ascolto che il confronto,
Più lo spettatore che l’interlocutore.
Quando spegne i propri desideri
E quelli altrui,
Con gesti che sono più finalizzati
Ad apparire ,che non ad essere,
Quando si giudica migliore
E neanche riesce ad essere peggiore
Quando parla senza degnarsi
Di conoscere i sentimenti
Ma cerca solo di esser visto,
Cerca un seguito,
Un pubblico, anch’esso alla ricerca
Di un ulteriore pubblico.
Tutti col desiderio di una platea
Che perennemente resta vuota.
L’uomo incontra la sua siccità,
Quando dovrebbe fiorire
E invece appassisce
Nel deserto della consuetudine,
Che non è più neanche rassicurazione
Ma solo una regia senza alcun attore
Senza neanche più un macchinista.
L’uomo è siccità
Quando tradisce il patto
Con se stesso,
Quando perde l’innocenza
Della semplicità,
E invece di cercare la chiarezza
Si perde nell’inutile,
Che poi altro non è
Che della vita
Dissolutezza.
Francesco Urbani
Psicologo-Psicoterapeuta-Supervisore
urbani@casadinchiostro.it
www.francescourbani.it
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Immagine tratta dal sito www.historicaleye.it